SETTIMA MISSIONE

7-18 "Destini"

di Lorenzo Aratari

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TITOLO: 7-18 “Destini”
AUTORE: Lorenzo Aratari
PRECEDENTE: 7-17 “Fuori Contesto”
D.T. 22/04/2389 ore 13:30 - D.S. 66305.66
LUOGHI: USS Wayfarer
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*** USS Wayfarer - Plancia - D.T. 22/04/2389 ore 11:30 - D.S. 66305.44 ***

Le telemetrie continuavano ad arrivare nella plancia della nave federale, compresi i dettagli traibili dallo scontro avvenuto tra il comandante klingon e le due ufficiali presenti.
Quando Kiron venne notificato dell'accaduto, cambio impercettibilmente espressione, mascherando la riflessione su un nuovo scenario.
Rumar si avvicinò lentamente.
"Crede che ora la dottoressa riuscirà a tenere a bada i klingon?"
"Deve farcela..." sussurrò il capitano "Non penso ci siano molte alternative, anche perchè il tempo è ormai scaduto..."
Kiron ponderò bene il da farsi, quindi voltandosi verso Xabaras e sospirando disse "Invii ai klingon la telemetria del drone, in merito alle rilevazioni effettuate prima dello scontro..."
Rumar lo guardò con lieve preoccupazione. Evidentemente era ben conscio della gravità attribuita alla situazione.
Xabaras eseguì l'ordine e poco dopo notificò l'arrivo della risposta klingon "Capitano, ci chiamano..."
"Sullo schermo" annuì Kiron.
L'enorme cranio di Q’Ghor riempì lo schermo, evidenziando ancora maggiormente l'espressione un po' interdetta e colma però di rabbia del klingon
"Che cos'è questa roba?" disse con una tonalità decisamente calma per un klingon, ma carica di scetticismo e di voglia di sangue.
"Ciò che mi ha chiesto..." si limitò a dire l'umano.
Q’Ghor mrmorò qualcosa in klingon all'ufficiale alla sua destra, quindi tornò sul capitano.
"Deve avermi preso per uno stupido se pensa che io possa credere a questo..." affermò ma con evidente dubbio.
"Lei mi ha chiesto prove convincenti e io gliele sto fornendo. Ora conosce la gravità della situazione..." affermò invece con decisione Kiron.
Il klingon lo guardò per qualche istante fisso negli occhi, come a sondarne le emozioni, eventuali raggiri.
Q’Ghor abbassò quindi lo sguardo un solo istante per poi ripuntarlo negli occhi dell'umano.
"Se ciò che mi ha inviato è vero, è comunque troppo tardi..."
sentenziò Q’Ghor "...un contingente è già su quella nave e ha l'ordine di prenderne possesso ad ogni costo..."
Kiron e Rumar si guardarono un istante, un solo istante che sottolineò la degenerazione totale della situazione.

*** Nel frattempo, sulla Velussi ***

La dottoressa Spini e Sheeval Wu si aiutarono a posizionare D'toor in modo che potesse non intralciare il tentativo di difendersi dall'eventuale attacco klingon.
Entrambe sapevano che se gli altri Klingon avessero saputo dell'aggressione subita dal loro comandante, non avrebbero esitato a irrompere e a portare morte.
Paradossalmente sembrava che l'ordine del comandante klingon avesse veramente allontanato gli ufficiali sotto il suo comando, ma evidentemente non poteva avere la stessa efficacia sul proprio figlio.
Poco dopo il giovane Klingon era infatti nuovamente fuori dalla porta.
Notò il padre a terra e fu preso da un impeto di rabbia, tipico della giovinezza, cominciando a battere sulla porta urlando.
Spini lo vide e la sua espressione faticò lievemente a trattenere perplessità per quella grottesca situazione. Mantenne la calma e si avviò verso la porta, con Wu che monitorava accuratamente la
situazione, non prima di essersi accertata delle condizioni del tribolo e di ciò che rappresentava.
La Spini osservò a lungo l'agire del giovane klingon, come studiandolo, ma si accorse ben presto che i suoi ringhi non attiravano stranamente nessuno, come se qualcosa di ben più grave avesse
richiesto la presenza dell'equipaggio altrove.
"Calmati..." incominciò cercando di mantenere un tono adatto al klingon "...non gli è stato fatto alcun male. Ma ha cercato di liberare il virus, e non potevamo permetterglielo..."
Il klingon scrutò la donna con evidente rabbia "Tu menti! Mio padre è un uomo d'onore e le sue azioni fanno dell'onore la forza discriminante..."
Spini sospirò "Io non mento, dovresti averlo capito..." poi osservando Wu per un istante quindi tornando sul ragazzo "Ti faremo entrare se vorrai accertarti di ciò che ho detto..."
Il klingon, ma anche Wu la guardarono con stupore, quest'ultima ben conscia dei rischi associati alla scommessa della dottoressa.
"...ma dovrai giurarmi sul tuo onore, che non cercherai di liberare il virus a tua volta..."
Il giovane klingon ci pensò parecchio, anche ringhiando e sfogandosi, poi scostando lo sguardo sul padre incosciente, fu evidente che l'affetto per lui avesse prevalso sulla voglia di sangue.
"Hai la mia parola. Ma se gli avete fatto del male...io vi ucciderò ove vi trovate" disse digrignando i denti Spini non diede eccessivo peso alla minaccia del klingon, come fosse ormai abituata alla cosa. Lo guardò attentamente, dopo averlo fatto entrare, andare da suo padre, sollevarlo e mostrare effettivo affetto e premura per lui.
Mentre sorreggeva lo stesso, sincerandosi delle sue condizioni, si voltò verso di loro.
"Qualcuno è salito a bordo, ero venuto ad avvertirlo...ma non sembrano vostri compagni..."
Spini e Wu si guardarono ben conscie di cosa stava accadendo. Il tempo era scaduto.
"Qual'è il tuo nome?" chiese la Spini fermamente "Goroth, figlio di D'tooR" rispose il klingon con altrettanta fierezza
La Spini annuì continuando
"Allora Goroth, pare che la situazione dipenda tutta da noi..."

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Cmdr.
Commander Krell Rumar
USS Wayfarer NCC-62925 Executive Officer
ICQ Combadge: 171444849
Private comunicator: krell.rumar@gmail.com
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